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Anno XV, Numero 10 – 31 dicembre 2012
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In questo numero:

** CONGRESSO INTERNAZIONALE SOSORT DI CHICAGO (USA)

** NOTIZIE DALLA LETTERATURA

** LINK UTILI

** LA CITAZIONE

APERTE LE REGISTRAZIONI PER IL CONGRESSO INTERNAZIONALE
SOSORT DI CHICAGO (USA)
PRESENTAZIONE ABSTRACT ENTRO IL 1 FEBBRAIO
Sono aperte le registrazioni per il Congresso Internazionale SOSORT (International Society on Scoliosis Orthopaedic Rehabilitation and Treatment) che si terrà a CHICAGO dal 8 al 11 maggio 2013.
Obiettivi del Congresso:
  • Offrire un Forum aperto per lo scambio di conoscenze e idee nel campo del trattamento conservativo della scoliosi e delle deformità vertebrali correlate.
  • Divulgare e promuovere una ricerca scientifica di base e gli studi clinici che valutano l'efficacia delle strategie di trattamento conservativo.
  • Ottenere un consenso sulla maggioranza degli argomenti di interesse per i professionisti nell'assistenza sanitaria impegnati nelle deformità vertebrali.
  • Fornire agli operatori sanitari un insegnamento e un training nelle tecniche specifiche del trattamento conservativo.

Presentazione degli Abstract entro il 1 FEBBRAIO 2013.
Tutte le informazioni sono sul sito www.gss.net/SOSORThome

NOTIZIE DALLA LETTERATURA a cura della Segreteria Scientifica del GSS
http://www.gss.it/segret.htm

+ IN BASE A UN VASTO STUDIO, LE INIEZIONI EPIDURALI DI STEROIDI RALLENTANO LA GUARIGIONE DALLA STENOSI SPINALE LOMBARE
Kepler, North American Spine Society Meeting, 2011

Le iniezioni epidurali di steroidi (ESI) rimangono una terapia controversa per i pazienti con stenosi vertebrale. Per esempio, una revisione sistematica del 2009 e le Linee Guida dell’American Pain Society non hanno trovato evidenze credibili che le ESI siano efficaci nel trattamento della stenosi spinale. Tuttavia, negli ultimi anni c’è stato un aumento notevole dell’uso di iniezioni epidurali, per la stenosi spinale e altre indicazioni.
Uno studio recente alimenta la controversia sull’efficacia delle ESI, indicando che possano addirittura avere un effetto deleterio sul recupero.
In uno studio comparativo di coorte, Kepler ha effettuato un’analisi dei sottogruppi dello Spine Patient Outocomes Research Trial, confrontando i risultati di pazienti con stenosi vertebrale lombare che sono stati trattati con ESI e pazienti che non sono stati trattati, in un periodo di 4 anni.
Il miglioramento ottenuto con le iniezioni epidurali di steroidi, sia nel gruppo trattato chirurgicamente che nel gruppo trattato in modo conservativo, è stato inferiore.
Prima di iniziare lo studio, l’autore aveva ipotizzato che i pazienti trattati con ESI avrebbero dimostrato un miglioramento maggiore rispetto ai non trattati, e che avrebbero più frequentemente evitato la chirurgia. Per comprendere l’entità di queste differenze, considerato che i due gruppi erano simili in termini di caratteristiche all’inizio dello studio, dopo 4 anni coloro che erano stati trattati con ESI hanno riportato un miglioramento medio di 18 punti sulla sottoscala del dolore corporeo SF-36, mentre nel gruppo non trattato il miglioramento è stato di 28 punti. Il 46% dei trattati con ESI si è detto soddisfatto del trattamento ricevuto, contro il 70,9% del gruppo non trattato.

+ STENOSI CERVICALE ASINTOMATICA: NON SVEGLIAMO IL CANE CHE DORME?
Riew, American Academy of Orthopaedic Surgeons Annual Meeting, 2012

Gli operatori sanitari che trattano le cervicalgie incontrano spesso pazienti con stenosi cervicale asintomatica dovuta a un canale vertebrale ristretto.
Questa scoperta mette medico e paziente di fronte a un dilemma: meglio optare per la chirurgia decompressiva, sulla premessa che c’è un piccolo rischio di compressione catastrofica del midollo spinale? O è meglio osservare e aspettare? Le evidenze scientifiche non offrono una risposta definitiva a questi interrogativi.
Riew ha studiato in uno studio prospettico 72 pazienti, con il diametro antero-posteriore del canale vertebrale che misura 9 o meno di 9 mm in base alla RMN, ma senza sintomi di mielopatia cervicale o di anomalie del midollo spinale.
Il ricercatore ha ipotizzato che una percentuale sostanziale di questi pazienti avrebbero alla fine richiesto un intervento chirurgico o sarebbero rimasti paralizzati. 48 pazienti sono stati seguiti per almeno due anni.
Nessun paziente ha sviluppato paraplegia o tetraplegia. Solo 8 pazienti sono stati sottoposti a intervento chirurgico: di questi, 3 avevano sviluppato mielopatia, due mieloradicolopatia e 3 radicolopatia.
In base ai risultati di questo studio che a tutt’oggi è quello che ha valutato la popolazione più ampia e con un follow-up più lungo, Riew ha concluso che la maggior parte dei pazienti con stenosi cervicale asintomatica può rimandare il trattamento senza correre pericoli. Probabilmente, tra questi pazienti gli eventi avversi sono relativamente rari e la maggior parte dei pazienti può essere trattata in modo sicuro senza esami ripetuti: RMN ed educazione sui segni e sintomi della mielopatia.
Questo studio è rassicurante, ma è importante avere conferme da studi su una popolazione ancora più ampia e con un follow-up più lungo.

+ I TEST FISICI NON RIESCONO A IDENTIFICARE LE FRATTURE VERTEBRALI DA STRESS DEI GIOVANI ATLETI
Katou, Annual Meeting of the American Academy of Orthopaedic Surgeons, 2012

La spondilolisi – frattura da stress della pars articularis dell’arco vertebrale – rimane una causa frequente di problemi lombari tra i giovai atleti, in particolare di quelli impegnati in attività sportive che richiedono iperestensioni ripetute.
Per esempio, l’incidenza della spondilolisi è del 6% nella popolazione generale giapponese, ma sale al 20% tra i giocatori di rugby e di judo e al 30% tra i giovani giocatori di baseball.
E’ importante riuscire a identificare il prima possibile la spondilolisi. Una parte di queste fratture, in particolare quelle recenti e unilaterali, possono guarire completamente.
Katou ha valutato 200 giovani atleti con sospetto di spondilolisi recente. Praticavano tutti sport, avevano mal di schiena e non presentavano fratture visibili nelle radiografie normali.
I ricercatori hanno utilizzato la RMN per fare lo screening. I soggetti che hanno evidenziato una reazione da stress nella o attorno alla pars interarticularis hanno effettuato una TAC per caratterizzare meglio il difetto. Oltre agli esami radiologici, i soggetti sono stati sottoposti anche a una serie di test fisici, che includevano il test di estensione lombare, il test di percussione, il test Kemp e altri.
Circa la metà dei soggetti ha evidenziato reazioni da stress sulla RMN, e 92 giovani atleti hanno effettuato la TAC. Questi soggetti presentavano varie situazioni anatomiche: 52 avevano una non-lisi, 37 una pre-fenditura, 22 una fenditura e 10 un difetto “progressivo”. 61 soggetti avevano una frattura a livello di L5, 29 a livello di L4 e 7 a livello di L3.
Katou non ha potuto trovare nessun test fisico che riuscisse a differenziare i soggetti con e sena spondilolisi recente.

LINK UTILI
+ La voce dei pazienti: tutte le risposte.
Abbiamo arricchito il nostro blog di una sezione in più dedicata alle faq, ossia tutte le domande, o quasi, che abbiamo raccolto in anni di post e commenti intorno alla scoliosi.
Un servizio in più per rendere ricerca di informazioni semplice e immediata.

+ Se la schiena fa male non metterla a riposo.
Oggi a dirlo è anche uno studio inglese, sviluppato da ricercatori dell'università di Londra e pubblicato sulla rivista Pain.

+ Gli studi clinici sponsorizzati dall’industria farmaceutica riportano risultati distorti

LA CITAZIONE
Non e' l'ignoranza a ostacolare il progresso, ma l'illusione della conoscenza. (Anonimo)


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