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In questo numero:
** NOTIZIE DALLA LETTERATURA
** CONVEGNO COCHRANE ITALIA
** GIORNATA DI AGGIORNAMENTO GSS
** LINK UTILI
** LA CITAZIONE
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NOTIZIE DALLA LETTERATURA
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a cura della Segreteria Scientifica del GSS
http://www.gss.it/segret.htm
+Il dolore dei social media
Stephens-Davidowitz S, The New York Times, 2017
Hadler NM, By the Bedside of the Patient: Lessons for the 21st Century Physician, 2016
Secondo un nuovo studio del ricercatore Seth Stephens-Davidowitz, i social media inducono le persone a sentirsi infelici, in quanto forniscono ritratti irrealisticamente allegri e positivi delle vite delle persone.
Questi ritratti idealizzati come possono influenzare la percezione della salute e del benessere e, in particolare, del mal di schiena?
Uno dei driver culturali più significativi dell’epidemia di diagnosi e trattamenti eccessivi è il pensiero che le persone nella società moderna non dovrebbero provare dolore e che, se il dolore arriva, deve essere considerato come una malattia o una situazione anomala che va inquadrata e curata.
Gli studi epidemiologici propongono un quadro decisamente diverso da quello dei social media: la maggior parte delle persone affrontano sistematicamente situazioni di malessere.
Secondo Nortin Hadler, la salute non è l’evitamento della malattia, ma la capacità di superare le situazioni difficili. Si tratta di un messaggio che difficilmente trapela dai social media, dove le vite di ciascuno vengono idealizzate fornendo percezioni distorte della realtà.
Secondo Stephens-Davidowitz, le persone tendono però a scrivere su Google quello che non hanno il coraggio di rivelare sui social; sarebbe sufficiente compiere delle ricerche su Google per ricordare a sé stessi che le vite riportate sui social media sono fantasie, ad esempio digitando su Google “Mi sento sempre…”, oppure “Il mio mal di schiena…” e guardando i risultati che escono.
+ Uno studio decisivo sull’efficacia degli oppioidi
Krebs EE et al., the annual meeting Society for General Internal Medicine, Washington DC, 2017
L’utilizzo eccessivo di oppioidi per il trattamento del dolore cronico è iniziato tra la fine degli anni ’80 e i primi anni ’90 e continua ancora oggi. La diffusione del fenomeno è derivata dall’informazione non corretta che gli oppioidi sono antidolorifici che possono essere utilizzati in modo sicuro ed efficace nel trattamento a lungo termine del mal di schiena cronico e di altre forme di dolore cronico di origine non tumorale.
Negli anni le centinaia di migliaia di morti causate dall’abuso degli oppioidi ha iniziato a far vacillare l’idea che gli oppioidi possano essere assunti in modo sicuro.
Ora un nuovo studio condotto da Erin E. Krebs ha dimostrato che gli oppioidi, oltre a non essere sicuri, potrebbero non essere così efficaci.
Si tratta del primo studio randomizzato controllato con un follow-up a lungo termine che ha comparato la terapia con oppioidi con quella senza oppioidi e ha dimostrato che gli oppioidi non sono più efficaci dei più sicuri antinfiammatori non steroidei e dei farmaci a base di acetaminofene nei pazienti con lombalgia e osteoartrite sintomatica.
+ Un’immagine sempre più veritiera del ruolo della fusione vertebrale
Cuneo JG et al., Spine, 2017
Dhillon KS, Malaysian Orthopedic Journal, 2016; Clinical Spine Surgery, 2017
Centinaia di migliaia di pazienti sono stati sottoposti ad interventi di fusione vertebrale in assenza di una corretta indicazione, come nei casi di diagnosi di patologia degenerativa del disco o dolore discogenico, per i quali non è ancora stato validato un test diagnostico definitivo.
Jessica G. Cuneo ha condotto una revisione delle cartelle e un sondaggio sui risultati a due anni dall’intervento di fusione spinale per ernia del disco (39.2%), patologia degenerativa del disco (30.2%), spondilolistesi (13.5%), stenosi spinale (7.8%), radiculopatia (3.3%) e “altro” (5.7%).
I risultati hanno evidenziato che nonostante in questi anni ci sia stata una proliferazione di interventi di fusione e un’innovazione delle tecnologie utilizzate, non ci sono segnali di un miglioramento degli outcome clinici nei pazienti operati.
In una revisione condotta dall’ortopedico Kuldip S. Dhillon, il quale ha definito l’intervento di fusione vertebrale per la lombalgia cronica un “magico proiettile”, sono stati tracciati i seguenti punti generali: la causa del mal di schiena cronico può essere diagnosticata in una piccola percentuale di pazienti (5-7%), quindi i trattamenti con un target preciso sono rari; non esiste una relazione causale tra i reperti delle immagini diagnostiche e il dolore, quindi le immagini da sole non possono identificare un target chirurgico; un intervento in assenza di diagnosi valida è destinato al fallimento, quindi gli outcome della fusione vertebrale in questi pazienti non possono essere migliori di quelli di un trattamento conservativo; il tasso di interventi di fusione vertebrale è andato alle stelle nonostante l’assenza di indicazioni valide e di un’evidenza conclusiva sul beneficio.
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CONVEGNO COCHRANE ITALIA – Milano, 9 marzo 2018.
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Il Network Cochrane Italiano ti invita a partecipare al Convegno “Cochrane in Italia: tra prove di efficacia e pratica clinica” che si terrà a Milano presso l’IRCCS Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri il prossimo 9 marzo 2018.
Programma definitivo e scheda di iscrizione:
http://msrdcns.cochrane.org/news/multiple-sclerosis-and-rare-diseases-cns-survey-research-priorities
La partecipazione è gratuita.
Per informazioni scrivere a: cochraneitalia2018@gmail.com
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GIORNATA DI AGGIORNAMENTO GSS – 7 aprile 2018
QUOTA RIDOTTA ENTRO IL 7 MARZO 2018
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http://www.gss.it/giornata
E’ in programma per sabato 7 aprile la Giornata di Aggiornamento organizzata dal Gruppo di Studio della Scoliosi e della colonna vertebrale, in collaborazione con ISICO.
Il corso si terrà presso il Centro Vismara, a Milano (via Missaglia n, 117) e si parlerà del “TRATTAMENTO DELLA LOMBALGIA CRONICA – Strumenti di valutazione e protocolli di terapia basati sull’approccio EBM (Evidence Based Medicine)”.
Responsabili del Corso: Fabio Zaina – Medico Fisiatra; Carlo Trevisan – Medico Ortopedico; Stefano Negrini - Medico Fisiatra; Michele Romano– Fisioterapista.
Accanto a una breve impostazione delle basi teoriche, verranno presentanti e discussi casi clinici, come è ormai tradizione per queste giornate di formazione.
Partiremo dal caso clinico specifico, affrontato nel dettaglio, per arrivare in seguito a definire il perché delle scelte effettuate, in modo che l'apprendimento possa essere più pratico ed immediato.
E’ possibile iscriversi con quota ridotta entro il 7 marzo, per informazioni rivolgersi alla Segreteria GSS:
- Tel. 0381 23617 (ore 9-12 e 14,30-18 da lunedì a venerdì);
- Email: info@gss.it
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LINK UTILI
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+ https://www.raiplay.it/video/2018/02/Tutta-Salute-898fc422-5d31-49be-9264-64d840f444cf.html
Stefano Negrini intervistato a Tutta Salute (RAI TRE) sul trattamento della SCIATICA
+ http://isico.it/news/view/pubblicate-le-nuove-linee-guida-per-il-trattamento-della-scoliosi
Pubblicate le Linee Guida- Un lavoro sistematico di revisione di tutta la letteratura scientifica.
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LA CITAZIONE
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"A volte più di un mondo nuovo c'è bisogno di occhi nuovi per guardare il mondo". Oscar Wilde
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PERCHE' ASSOCIARSI AL GSS
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+ Offre un aggiornamento continuo e di alta qualità nel settore delle patologie vertebrali (www.gss.it/attivita.htm)
+ Consente un notevole risparmio di tempo e di denaro perché offre il servizio di selezionare e riassumere in italiano gli articoli delle più qualificate riviste scientifiche a livello internazionale (www.gss.it/fonti.htm).
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QUALCHE CHIARIMENTO
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