CAMPANE A MORTO PER UN TRATTAMENTO MOLTO DIFFUSO
Friedly J, New England Journal of Medicine, 2014
Cohen S, Regional Anesthesia and Pain Medicine, 2013
Janna Friedly ha condotto uno studio randomizzato controllato multicentrico per valutare l'effetto delle iniezioni epidurali di steroidi sul dolore e sulle limitazioni funzionali nei pazienti con sintomi legati a stenosi spinale. Lo studio ha dimostrato che le iniezioni con glucocorticosteroidi portano a benefici che sono uguali o al più lievemente superiori rispetto a quelli ottenuti con semplici iniezioni locali di anestetico.
Secondo Gunnar Andersson, i pazienti dovrebbero essere informati circa la mancanza di dati che dimostrino un beneficio significativo a lungo termine in seguito ad iniezioni steroidee.
Non si tratta del primo studio che metta in dubbio l'efficacia di questo trattamento: nel 2012 Chris Maher aveva condotto una revisione sistematica che dimostrava che i benefici delle iniezioni di steroidi erano troppo modesti per avere un impatto clinicamente significativo, e questo non solo nei pazienti con stenosi spinale ma anche in quelli che presentavano sciatalgia in seguito ad ernie del disco.
Secondo Steven Cohen, il motivo per cui questi studi non sono riusciti a dimostrare un'efficacia significativa per le iniezioni steroidee è la scelta inappropriata dei pazienti ai quali somministrare la terapia.
I pazienti che sono stati selezionati per lo studio di Friedly provenivano da nove cliniche differenti e dovevano presentare una stenosi del canale centrale modesta, moderata o severa. Sono stati esclusi dallo studio i pazienti con fibromialgia, dolore diffuso cronico, amputazioni, infezioni locali o sistemiche, Parkinson e Parkinsonismi, lesioni cerebrali e altre condizioni neurologiche, patologie cardiovascolari, severa osteoporosi e instabilità spinale in attesa di chirurgia. Lo studio è stato condotto in cieco e i pazienti sono stati sottoposti o a iniezioni di corticosteroidi e anestetico locale o a iniezioni di solo anestetico locale. I pazienti appartenenti ad entrambi i gruppi hanno riportato una riduzione del dolore e un miglioramento della funzionalità.