Esercizi specifici
Gli esercizi specifici rappresentano, insieme ai corsetti, le opzioni terapeutiche per il trattamento conservativo della scoliosi.
I loro obiettivi variano a seconda delle situazioni: possono arrestare o rallentare l’evoluzione delle scoliosi lievi o accompagnare il trattamento in corsetto nelle curve più importanti, garantendo il mantenimento di una buona funzionalità del tronco e allenando la capacità di tenuta attiva della correzione data in modo passivo dal corsetto nella fase del suo abbandono.
Gli esercizi possono inoltre essere utilizzati come preparazione all’intervento chirurgico e, in caso di pazienti adulti non operati, rappresentano lo strumento prioritario di stabilità della curva e di contrasto al collasso.
Con esercizi specifici o, meglio, con il termine internazionale PSSE (Physiotherapeutic Scoliosis-Specific Exercises) si includono tutte le forme di fisioterapia che hanno dimostrazioni di efficacia nel trattamento della scoliosi.
Consistono in protocolli di esercizi adattati a ciascun paziente con modalità che differiscono in base alle scuole di PSSE diffuse nel mondo (BSPTS, Dobomed, FITS, Lyonese, Schroth, SEAS, Side-shift). Sono tutte scuole nate nel continente europeo, dove l’uso del movimento come azione terapeutica era più fortemente radicato.
Nel resto del mondo infatti la scoliosi è sempre stata considerata una condizione patologica su cui intervenire, chirurgicamente, quando la deformità era così importante da impattare sulle funzioni vitali o sull’estetica in modo inaccettabile.
Solo negli ultimi anni, con l’aumento costante delle prove di efficacia in favore del trattamento conservativo, questa linea di pensiero sta andando modificandosi.
Autocorrezione e stabilizzazione
In riferimento ai consigli elaborati nella Consensus Conference di SOSORT dedicata agli esercizi e poi confermati nelle successive Linee Guida, i due elementi considerati imprescindibili nella costruzione dei protocolli di PSSE sono l’autocorrezione e la stabilizzazione vertebrale.
Tutte le scuole PSSE basano quindi il loro lavoro su un’autocorrezione tridimensionale della colonna vertebrale e sulla sua stabilizzazione ed integrazione nella vita quotidiana, ma ciascuna scuola differisce nella modalità con cui utilizza e integra questi elementi.
Le due scuole con maggiori dimostrazioni di efficacia sono, ad oggi, quella tedesca Schroth e quella italiana SEAS.
Proprio per questo motivo, Schroth e SEAS sono gli approcci maggiormente diffusi nel mondo; le altre scuole citate vengono invece utilizzate in aree geografiche molto limitate e con un numero ridotto di pazienti.