FAQ SCOLIOSI

Ormai si avvicina l’estate, aumentano gli spostamenti in aereo per raggiungere i luoghi di vacanza, e la domanda su come trasportare il corsetto è sempre più naturale e frequente. La risposta a questa domanda è semplice e il metodo migliore per il suo trasporto, per diversi motivi, è tenerlo addosso.

I vantaggi con questo metodo di trasporto sono molteplici. In primo luogo, indossando il corsetto durante il viaggio in aereo si riesce a risparmiare spazio nel bagaglio e si evita che si possa danneggiare, con qualche colpo improprio ed improvviso. Un ulteriore vantaggio è che indossandolo si riesce a continuare la terapia per le ore prescritte, permettendo ore di libertà all’arrivo a destinazione.

Ci sono alcuni accorgimenti però che è bene tenere presente. Occorre richiedere, in tempo utile, al medico il certificato che attesti l’importanza di indossare il corsetto anche durante il viaggio. Il certificato, che può essere in inglese, deve essere presentato al controllo con il metal detector, fondamentale in questo caso per i viaggi all’estero.

Ultimo consiglio: per i viaggi in aereo o treno è bene scegliere un posto che sia vicino al corridoio per potersi permettere di fare una piccola passeggiata, allungare e sgranchire le gambe e cambiare posizione.

In questo modo è possibile valutare precocemente la possibilità di sviluppo di scoliosi, che sono a più alto rischio di insorgenza e rapida progressione durante la fase di spinta puberale (11-13 anni per le femmine, 12-15 anni per i maschi). Identificare la deformità vertebrale, ad uno stadio precoce, permette di ottenere il miglior risultato del trattamento conservativo.
Il medico di base, dopo uno screening risultato positivo, invierà il paziente a un medico specialista della colonna vertebrale. Il medico può essere sia fisiatra sia ortopedico, l’importante è che sia specializzato nell’ambito del trattamento conservativo delle patologie vertebrali e che, quindi, veda nella sua pratica clinica molti pazienti con queste patologie. In caso di problemi che potrebbero richiedere l’intervento chirurgico, il medico specializzato nel trattamento conservativo potrà inviare il paziente al chirurgo specializzato.
L’obiettivo non è mai quello di raddrizzare la colonna vertebrale: questo non è possibile in presenza di scoliosi vera né con l’intervento chirurgico né tantomeno con quello conservativo. L’obiettivo è quello di “consegnare” al paziente a fine terapia una schiena che sia funzionale, ovvero che funzioni nel migliore dei modi e che abbia un’estetica il più possibile nella norma.
Assolutamente sì. Lo sport viene considerato un elemento molto importante da affiancare al trattamento specifico, poiché è il mezzo naturale per coltivare e migliorare le capacità neuromotorie del ragazzo in crescita. Uno studio recente ha dimostrato l’effetto positivo dello sport nei pazienti in trattamento con corsetto ed esercizi fisioterapici specifici: chi praticava sport, almeno due volte alla settimana, aveva un migliore risultato alla fine della terapia.
 
FAD
50 crediti FAD-ECM in esclusiva per gli iscritti GSS.

Come iscriversi alla FAD
Accedi alla formazione FAD e ai questionari di valutazione

NEWSLETTER
Iscriviti alle GSS News,
sarai aggiornato sulle nostre attività

Newsletter

Iscriviti alle GSS News, sarai aggiornato sulle nostre attività