COSA SAPPIAMO REALMENTE SULL'ASSOCIAZIONE TRA MANTENIMENTO PROLUNGATO DELLA POSIZIONE SEDUTA E IN PIEDI E L'INSORGENZA DEL MAL DI SCHIENA?
Coenen P, British Journal of Sports Medicine, 2018
Coenen P, Occupational and Environmental Medicine, 2019
Numerosi studi sono andati ad indagare le associazioni esistenti tra dolori muscoloscheletrici e il mantenimento prolungato di determinate posizioni durante l’attività lavorativa. Due revisioni sistematiche recenti hanno cercato di tirare le somme di tutti gli studi condotti fino a quel momento: una del 2018 sul lavoro prolungato in stazione eretta, l’altra del 2019 sul lavoro prolungato seduti davanti ad uno schermo.
I risultati provenienti da 49 studi confermano l’esistenza di una reale associazione tra il mantenimento prolungato (> 4 ore lavorative al giorno) della posizione in piedi e la comparsa di sintomi lombari; sono invece dubbi i risultati riguardanti la comparsa di sintomi agli arti inferiori, mentre non sembra esserci associazione con la comparsa di sintomi agli arti superiori. I risultati della revisione, pur confermando la necessità di mantenere le iniziative già in atto che promuovono l’alternanza delle posizioni in piedi e seduta, derivano da studi per la maggior parte di bassa qualità e, per questo motivo, sono da considerare provvisori (Coenen P, 2018).
La revisione del 2019 ha invece messo in mostra l’assenza di dati aggiornati sui nuovi modelli di lavoro al computer: i risultati dimostrano un’associazione tra i dolori muscoloscheletrici agli arti superiori e al collo e la permanenza prolungata in posizione seduta davanti ad uno schermo durante il lavoro, ma l’ultima analisi di alta qualità risale al 2005. Mancano quindi dati aggiornati sull’esposizione all’utilizzo di nuovi dispositivi come portatili, notebook e tablet, che potrebbero cambiare in modo significativo le abitudini assunte da chi li utilizza a lavoro e, quindi, modificare l’associazione con i sintomi muscoloscheletrici. (Coenen P, 2019).