Sintesi delle Linee Guida ad uso del pubblico
Il materiale scientifico presentato sul sito è indirizzato agli operatori del settore interessati alle patologie vertebrali. Per i pazienti le informazioni disponibili in queste pagine hanno solo un valore indicativo e non possono sostituire un parere medico. |
- Il mal di schiena acuto
- Elementi fondamentali del mal di schiena
- Diagnosticare il mal di schiena
- Raccomandazioni per il trattamento
- Opzioni di trattamento che le Linee Guida non raccomandano
- Consigli ai consumatori
Il mal di schiena acuto
Il mal di schiena acuto è caratterizzato da un breve periodo (fino a 3 mesi) di limitazione fisica causata dal dolore o da un disagio a livello lombare, o da un dolore o intorpidimento che scende lungo la gamba (sciatica). Il mal di schiena cronico, che non viene trattato in queste Linee Guida, dura più di 3 mesi.
Il mal di schiena acuto può costituire un dilemma diagnostico per i clinici. Nella maggior parte dei casi, la causa dei problemi non può essere determinata con una semplice spiegazione anatomica o fisiologica, anche con la tecnologia sofisticata oggi disponibile.
La buona notizia è che in 9 casi su 10 il mal di schiena acuto guarisce da solo entro un mese. I trattamenti raccomandati dalle Linee Guida, secondo l’Agency for Health Care Policy and Research (AHCPR), sono indirizzati ad aiutare le persone ad alleviare i sintomi dolorosi, a ricostruire una tolleranza al movimento e a ritornare al più presto possibile alle proprie attività abituali. Questo nuovo approccio al trattamento si allontana dai trattamenti più tradizionali che prevedono la prescrizione di antidolorifici e di un prolungato riposo a letto e indirizza ad un metodo più attivo, che coinvolge il paziente in prima persona nell’affrontare gli episodi di mal di schiena acuto, sottolineando l’importanza degli esercizi contrapponendosi ai farmaci per il sollievo dai sintomi.
Elementi fondamentali del mal di schiena
- Fino all’80% degli americani sperimenta il mal di schiena in un certo momento della propria vita. (Frymoyer, JW, N Engl J Med. 1988)
- All’incirca come il raffreddore comune, il mal di schiena è la ragione più comune di visita al medico di base. (Cypress, Amer. J Pub Health, 1983)
- Si stima che i costi sanitari diretti per mal di schiena negli Stati Uniti siano di almeno 20 miliardi di dollari. Le spese indirette, quali le indennità per malattia e le ore perse dal lavoro, potrebbero aumentare significativamente il costo globale. (Webster e Snook, J Occup Mod, 1990)
Diagnosticare il mal di schiena
Chi è esperto riesce a trovare la ragione esatta o la causa del mal di schiena in pochissimi casi. Abitualmente, i sintomi vengono attribuiti a una riduzione della forza della muscolatura dorsale, a tensione o contrattura muscolare, a distorsioni vertebrali, a lesioni legamentose o muscolari, o a problemi articolari. Qualche volta, i nervi che fuoriescono dal midollo spinale possono essere irritati da dischi “protrusi”, che causano dolore al gluteo o alla gamba. Ciò può causare anche intorpidimento, formicolio, o debolezza alle gambe. Chi ha una scarsa condizione fisica o fa un lavoro che richiede sforzi pesanti o periodi prolungati in posizione seduta o in piedi, è più a rischio per il mal di schiena. Lo stress emotivo o periodi prolungati di inattività possono far sembrare peggiori i sintomi dorsali.
La schiena è fatta di molte parti, che devono funzionare tutte insieme uniformemente senza problemi. Anche un danno minore a una qualsiasi parte della schiena può sconvolgere il suo delicato equilibrio e rendere doloroso il movimento. Il mal di schiena può comparire senza alcuna ragione apparente in qualsiasi punto della colonna, ma la sede più comune del dolore è la zona lombare, perché deve sopportare la maggior parte del peso del corpo.
Quando fanno la loro diagnosi, i medici dovrebbero stare in guardia dai “semafori rossi”, sintomi che possono indicare una patologia sottostante più grave come fratture, tumori, infezioni, o problemi alla radice nervosa spinale.
A meno che sia presente uno qualsiasi di questi “semafori rossi”, non sono raccomandati esami speciali e test diagnostici entro il primo mese di sintomi. Se i sintomi persistono per più di un mese, tuttavia, questi test potrebbero rendersi necessari per aiutare a determinare la ragione del ritardo nel recupero. Gli esami fatti frequentemente sono: radiografie, TAC, RMN, mielografia e TAC-mielografia, EMG (elettromiografia), riflesso H, PESS (potenziali evocati somato sensoriali) e scintigrafia ossea.
Nei primi 3 mesi di sintomi, l’intervento chirurgico è raccomandato solo in caso di prove di grave patologia spinale o sintomi certi alla gamba dovuti a patologie nervose, fratture, o dislocazioni. L’intervento chirurgico sembra poter aiutare 1 caso su 100 di mal di schiena acuto.
Raccomandazioni per il trattamento
Vi sono numerosi possibili trattamenti raccomandati nelle Linee Guida per aiutare ad avere sollievo dai sintomi lombari, ma il sollievo dai sintomi è solo una parte del nuovo approccio delle Linee Guida al trattamento. Altrettanto importante è la ricostruzione della tolleranza all’attività con esercizi leggeri.
- L’acetaminofene e i farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS) come l’ibuprofene, il naprossene e l’aspirina sono sicuri e accettabili per il controllo del dolore. I rilassanti muscolari e gli analgesici oppioidi sono una scelta possibile per il trattamento a breve termine, ma non sembrano più efficaci dei FANS e possono causare sonnolenza ed altri effetti collaterali fino al 35% dei casi.
- La manipolazione spinale (fatta da chiropratici, osteopati e altri terapisti) può essere utile quando cominciano i sintomi, ma il soggetto andrebbe rivalutato se non c’è alcun miglioramento dei sintomi dopo 4 settimane.
- Esercizi leggeri come camminare, nuotare, o andare in bicicletta possono essere cominciati nelle prime 2 settimane dopo l’inizio dei sintomi, se i problemi sono lievi o moderati
- Gli esercizi per allenare i muscoli del tronco possono essere cominciati e gradualmente aumentati dopo le prime 2 settimane di sintomi.
Opzioni di trattamento che le Linee Guida non raccomandano
Vi sono molti possibili trattamenti oggi in uso che le Linee Guida non raccomandano per il mal di schiena acuto.
I seguenti non sono raccomandati perché il comitato delle Linee Guida non ha trovato una buona base scientifica per la loro efficacia:
- Trazioni, biofeedback, TENS (stimolazione elettrica transcutanea del nervo) ed agopuntura.
- Fasce lombari (eccetto forse il caso di uso preventivo per coloro che per lavoro devono fare frequenti sollevamenti), cinture di sostegno, macchine di rinforzo per la muscolatura della schiena.
Poiché la loro efficacia non giustifica il potenziale rischio di effetti collaterali dannosi, non sono raccomandati neanche:
- Prolungato riposo a letto. Riposare a letto per più di 4 giorni può indebolire i muscoli e le ossa e ritardare il ricupero.
- Steroidi orali, colchicina, antidepressivi e fenilbutazone, i cui potenziali effetti collaterali vanno dall’irritazione gastrointestinale alla soppressione delle funzioni midollari.
- Terapie che richiedono l’infiltrazione con anestetici locali, corticosteroidi, o altre sostanze. Tra i danni potenziali vi sono problemi rari ma gravi come danni ai nervi ed emorragia.
Questi trattamenti non sono raccomandati perché non vi sono prove sufficienti di benefici per giustificare il loro costo:
- Calore/diatermia, massaggi, ultrasuoni, trattamento cutaneo con laser, stimolazione elettrica (diversa dalla TENS).
Consigli ai consumatori
Il mal di schiena acuto compare a episodi. Molte delle cose che si possono fare per sentirsi meglio in presenza di mal di schiena acuto, possono anche aiutare a ridurre la ricorrenza dei problemi. Qui vi sono alcuni dei suggerimenti presenti nell’opuscolo per il consumatore delle Linee Guida, Capire il mal di schiena acuto:
- Fare regolarmente esercizi. Esercizi specifici (raccomandati dal medico curante) possono allenare muscoli importanti per la salute della schiena e possono aiutare a prevenire altri problemi.
- Portare scarpe comode, con tacco basso. Le solette nelle scarpe possono aiutare chi deve stare in piedi per lunghi periodi di tempo.
- Porre le superfici di lavoro ad un’altezza comoda.
- Usare una sedia con un buon sostegno a livello lombare.
- Quando si fa un sollevamento, tenere gli oggetti vicino al corpo. Evitare sollevamenti in torsione, flessione e allungamento.
- Le fasce lombari, usate per prevenzione, possono consentire a qualcuno di continuare a lavorare quando il lavoro richiede frequenti sollevamenti.
- Riposare i piedi su uno sgabello basso quando si deve stare seduti per lunghi periodi di tempo.
- Mettere un cuscino o un asciugamano arrotolato dietro alla zona lombare quando si guida per lunghe distanze. Fermarsi spesso e camminare per qualche minuto.
Per dormire comodamente, mettere un cuscino sotto le ginocchia quando si dorme in posizione supina, o in mezzo alle ginocchia quando si dorme su un fianco.
Ultima modifica: 19/2/1998