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Webinar per gli iscritti GSS:
"Scoliosi: Approccio fisioterapico"

Prosegue l'appuntamento con i webinar dell’opera multimediale: “Il trattamento conservativo delle patologie vertebrali”, edita dal GSS.
Nel mese di luglio saranno spediti agli iscritti al GSS i fascicoli cartacei dal titolo "Cervicalgia: eziopatogensi" e "Lombalgia: classificazione e valutazione medica e strumentale" della sezione. Il giorno 15 luglio è in programma il webinar dal titolo "Scoliosi: approccio fisioterapico". Il Fisioterapista Michele Romano ci parlerà del trattamento conservativo della scoliosi idiopatica, dettagliando in particolare le tecniche fisioterapiche: esercizi specifici, accorgimenti posturali ed educazione del paziente..

L'appuntamento è in programma lunedì 15 luglio alle ore 18:30.
Le registrazioni dei webinar restano a disposizione degli iscritti nell'area riservata del sito GSS Online.

Per assistere al webinar è indispensabile essere in regola con l'iscrizione GSS 2024.

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Giornata di Aggiornamento GSS
19 ottobre 2024 - Assago (Mi)

"La scoliosi nel XXI secolo: implementazione di nuove tecnologie e intelligenza artificiale"

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Ritorna in autunno la Giornata di Aggiornamento GSS in presenza. In questa Giornata di aggiornamento dal titolo: “La scoliosi nel XXI secolo: implementazione di nuove tecnologie e intelligenza artificiale appreso attraverso casi clinici e prove pratiche”, si affronterà un binomio di grande attualità Nuove tecnologie e Scoliosi.
Si parlerà di sensori wireless per verificare la compliance del paziente; di Intelligenza artificiale applicata alla diagnosi della scoliosi e nella scelta del trattamento e ultrasuoni per la valutazione della scoliosi.
Verranno presentati casi clinici e prove pratiche sullo sviluppo e l’utilizzo di queste nuove tecnologie.
La giornata di aggiornamento GSS si svolgerà il 19 ottobre 2024 presso Hotel Royal Garden ad Assago - Milano.
Saranno disponibili Crediti ECM

A breve ulteriori informazioni relative all’apertura delle iscrizioni.

Per informazioni telefonare alla Segreteria GSS: Tel 0381.23617

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img news2ISCRIZIONI 2024 AL GSS

UN ANNO DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE PER IL GSS

Coloro che si iscrivono nel 2024 al GSS partecipano al programma annuale di studio e di aggiornamento tecnico e scientifico, che dà diritto a ricevere, senza costi aggiuntivi:

- 6 Fascicoli monotematici
- 3 Webinar esclusivi per gli iscritti
- 200 migliori abstract selezionati e tradotti
- Diritto di accesso annuale al software ISICO ScoliosisManager

Accedere, con versamento di una quota integrativa, al programma facoltativo di Formazione a Distanza (GSS-FAD ed ECM) che permette di acquisire 50 CREDITI ECM.

Per saperne di più

Il punto di vista di Boccardi

Se devi provare di essere malato, non puoi guarire. La lezione oggettiva della fibromialgia
Hadler NM. Spine 1996: 21(20); 2397-400.

Mi piacerebbe molto sapere quale è la "specialità" del dott. Hadler, autore dell'articolo, indicato genericamente come appartenente al Dipartimento di Medicina dell'Università della North Carolina. Certo che nel suo pensiero, mirabilmente espresso, ritrovo molte delle convinzioni che sono o dovrebbero essere a fondamento del comportamento professionale del riabilitatore: la distinzione tra impairment (danno? menomazione? segno e sintomo? difficile da tradurre) e disabilita', la differenza tra essere malato e non star bene, tra curare una malattia e prendere in carico una persona che non sta bene.

Indubbiamente Nadler e' facilitato dalla ricchezza lessicale della lingua inglese, vedi l'esempio della difficile traducibilità, in italiano, di termini come impairment o disablement, o all'esistenza, per definire la malattia, di tre quasi sinonimi, ma con sfumature di grande pregnanza semantica: disease, la malattia in se stessa con il suo 'quadro clinico", illness, l’essere malato, lo stato di malattia, sickness, il sentirsi malato.

Davvero rivelatrice mi sembra l'identificazione di uno stato di vulnerabilità della persona, dinamico e diversamente rappresentato nei diversi individui, sui quali l'atteggiamento della 'medicine', e quello del medico in particolare, incide profondamente e a volte irreversibilmente. Val forse la pena di ricordare che Ivan Illic, il grande saggio, ci ammonisce da tempo che la persona che entra nell'ambulatorio di un medico vi entra con dei problemi e ne esce con una o più malattie.

La ricerca ostinata di segni e sintomi, la consegna al paziente di una serie di informazioni non facili da comprendere e da digerire (quanti pazienti vengono da noi affermando che ' hanno la cervicale'?), 1' ostinazione a voler racchiudere segni e sintomi in contenitori, in sacchetti con su una etichetta che ci serve per pronunciare una diagnosi, e in qualche caso, non frequentissimo, una conseguente terapia efficace. Per non parlare dell'ambiguità dell'etichetta: chi sarebbe, in coscienza, in grado di definire senza perplessità cosa si debba intendere veramente con una diagnosi di 'distonia' o di 'aprassia'? O dell'assoluta inutilità' della formulazione di diagnosi, come la frequentissima 'lombalgia', che si limitano a fotografare, con qualche pompa ma senza nessuna utilità, quanto il paziente ci segnala. Per non parlare del potere terrificante, se non accuratamente disattivati dal curante, di certi referti, specie radiologici, che sembrano nascondere misteriosi mali, certo gravissimi e forse mortali: spondilodiscoartrosi con osteofitosi marginale di notevole entità', in un soggetto di settanta anni! E della necessita' di riempire dei sacchetti preconfezionati, che aspettano di essere colmati con casistiche di ignari individui che vengono sezionati e tartassati alla ricerca di segni che noi riteniamo non possano non essere presenti. La saga della fibromialgia evocata da Nadler e' davvero esemplare. E' difficile dimenticare la seria ricerca nella quale due gruppi di esperti, l’uno in sindromi fibromialgiche, l’altro in sindromi miofasciali, sono stati richiesti di porre la diagnosi su un unico nutrito gruppo di soggetti e non si sono trovati concordi praticamente su nessuno dei casi, tra l'altro curiosamente attribuendone il maggior numero alla competenza del gruppo avverso.

Sante parole, quelle di Nadler, che ci debbono convincere ancora di più che più importante della malattia è la persona che non sta bene: e intensificare la nostra disponibilità all'ascolto, all'empatia, al porsi dalla parte del paziente.

Vi è stata e vi è ancora una importante discussione sul fatto che debba o no esistere il 'medico placebo' . Ben venga il medico placebo se e' in grado di impedire che il proprio paziente, per ottenere ascolto, debba dimostrare di essere malato.

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