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Webinar per gli iscritti GSS:
"Rachialgie Rare... o meglio... quelle che possiamo incontrare più spesso"

Siamo giunti all'ultimo appuntamento con i webinar 2024 dell'opera multimediale "Il trattamento conservativo delle patologie vertebrali" edito dal GSS.

Il 22 gennaio alle ore 18:00 il dott. Carlo Trevisan, medico Ortopedico, presenterà un webinar, nell’ambito delle rachialgie rare che avrà come titolo: "Rachialgie Rare... o meglio... quelle che possiamo incontrare più spesso".

“Piuttosto che fare una carrellata delle malattie più strane che esordiscono come un mal di schiena e che in verità sono riportate con una certa abbondanza in letteratura ma che poi è assai improbabile che giungano alla nostra osservazione, credo sia più utile, per chi affronta quotidianamente le patologie vertebrali, affinare la propria capacità diagnostica nei confronti di alcune malattie potenzialmente gravi che si nascondono dietro una semplice lombalgia. Anche quelle che ho scelto di illustrarvi sono poco frequenti, ma è possibile che voi le possiate incontrare qualche volta nella vostra vita professionale, ed in quella occasione non dovete farvele scappare.” Carlo Trevisan

Per assistere al webinar occorre essere in regola con iscrizione GSS 2024.

Occorre entrare con il proprio account personale nell'area personale del sito GSS dove si trova il link a Zoom.

Per ulteriori informazioni contattare la segreteria: 0381-23617 o gss@gss.it

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img news2ISCRIZIONI 2025 AL GSS

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Il punto di vista di Boccardi

Efficacia della trazione nel mal di schiena non specifico
Beurskens AJ e al. - Spine 1997: 22(23); 2756-62.

Ecco una ricerca fatta come Dio comanda sulla scelta degli obiettivi, nell'impostazione e nella conduzione: selezione dei pazienti, criteri di inclusione e di esclusione, rispetto del cieco, valutatore esterno, criteri di valutazione numerosi e per quanto possibile attendibili (cosa sempre molto difficile quando uno degli elementi predominanti è il dolore), follow-up accurato, considerazione del fattore abbandono dell'esperimento, analisi statistica esauriente dei dati. E' di studi come questi che ha bisogno come del pane la disciplina riabilitativa oggi, che tanto fatica a sciogliersi dai lacci di una tradizione empirica che la pone purtroppo, in diretta contiguità, con le "medicine alternative" a più sfacciata connotazione truffaldina: la cui diffusione è stranamente in aumento di questi tempi, quando lo schiacciante predominio della tecnologia e della "scienza" dovrebbe relegare nella più profonda oscurità ogni intervento cui ragione, conoscenza e, forse ancor prima, buon senso rifiutano ogni attendibilità.

E peccato che da tanto apprezzabile sforzo venga tratta una cruda conclusione, purtroppo sempre più frequente da quando l'efficacia delle tecniche fisiatriche viene sottoposta ad accurata valutazione: "i risultati della ricerca non supportano l'affermazione che la trazione sia efficace per i pazienti con lombalgia".

Onestamente, già Levernieux, uno dei propugnatori dell'utilizzazione delle trazioni nella lombalgia e ideatore di uno dei più noti tavoli di trazione, si limitava nel lontano 1965 ad affermare, a mio parere, senza troppa convinzione, che nella lombalgia la trazione, eseguita secondo le sue regole della non lentezza, della progressività e della regolarità, è "una buona indicazione", soprattutto quando le radiografie mostrano un conflitto discolegamentoso (sic), e poco funziona nelle lombalgie "statiche" e peggio nelle lombosciatalgie. E metteva in guardia contro possibili peggioramenti della sintomatologia.

Sarà interessante vedere come la comunità fisiatrica, grande consumatrice di queste metodiche, e le ditte produttrici di sempre più sofisticate e costose apparecchiature di trazione accetteranno queste conclusioni o si affretteranno, come sarebbe logico presumere facciano, a falsificarle con studi altrettanto corretti. O fingeranno di ignorarle, come purtroppo quasi sempre avviene.

 

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